BASTA PIANGERE!...Ma possiamo gridare ancora «Viva l'Italia!»?


Ma possiamo gridare ancora «Viva l'Italia!», oggi? «Certo! Dobbiamo resistere alla crisi, noi quarantenni che abbiamo superato tra anni '70 e '80 quella petrolifera, le nubi tossiche, la stagione dei sequestri e quella del riflusso. Noi italiani, però, abbiamo il senso della patria e amiamo inneggiare alla bandiera, al tricolore, ma il senso dello Stato, quello no, ci manca. E mi sa che ci toccherà attendere altri 150 anni».
Va bene, l'Italia può ridestarsi. Ma come farà se le nuove generazioni, come scrive Michele Serra, sono «sdraiate»?

«L'ho scritto nel mio nuovo libro, intitolato Basta piangere!, che era poi l'ordine amorevole che mi dava mia madre quando mi vedeva triste. I ragazzi devono smetterla di lamentarsi. Non era meglio una volta; è meglio adesso. L'Italia in cui siamo cresciuti era più povera, più inquinata, più violenta e più maschilista di quella di oggi. La generazione che ci ha preceduto ha affrontato guerre, dittature e povertà. Mia bisnonna Tilde sposò un uomo che non aveva mai visto: non era la persona giusta con cui lamentarmi per le prime pene d'amore. Mio nonno fece la Grande Guerra e vide i suoi amici morire di tifo: non potevo lamentarmi con lui per il morbillo».

Ma di chi è la colpa di una generazione così lamentosa?
«Tutta nostra: li abbiamo cresciuti così noi; non li abbiamo preparati ad affrontare le difficoltà della vita. Così confondono il futuro con il destino, come se tutto fosse già scritto».

Tratto da un intervista allo scrittore Aldo cazzullo