Civismo e/o Partitismo? cambiano le maschere, ma non cambiano gli attori!

crisi e/o opportunità dell'attuale politica e "politicanti"

L'immagine può contenere: una o più personeAlessio Berni presidente degli "Innamorati dell'Italia" esprime la propria opinione in occasione delle prossime tornate elettorali facendo sapere quanto di seguito: "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società". 

Lo dice l'articolo 4 della Costituzione, affermando che, in sostanza, tutti siamo chiamati a fare politica perché tutti dovremmo contribuire al progresso comune. 

Oggi più che mai sappiamo però quanto i partiti, purtroppo, siano sempre più in crisi dal punto di vista di attrazione, così come è sempre più evidente la disaffezione elettorale da parte dei cittadini che ad ogni occasione di voto, manifestano un costante aumento di distaccamento verso le urne. 

Ecco allora che ad ogni tornata elettorale, soprattutto negli ambiti locali, molti sono quei soggetti, con alle spalle riconosciuti incarichi ed esperienze trascorse in blasonati partiti nazionali, si vestono con maschere civiche per celare l’imbarazzo del loro pregresso vissuto all’interno di "formazioni di parte" o della loro appartenenza a partiti disciolti o in continua trasformazione, senza più riferimenti e identità. Tutto questo nel tentativo di costruirsi una nuova immagine e|o verginità elettorale.

Stesso ragionamento vale anche nei contesti di quelle liste civiche di facciata, dove alcuni candidati useranno l’esperienza elettorale per abbagliare ingannevolmente l' elettore e per farsi misurare in termini di consenso, rivendendosi di nuovo ad organizzazioni partitiche, nel tentativo di trovare scorciatoie finalizzate all’ ottenimento di incarichi, magari ben remunerati o rilevanti dal punto di vista del potere politico. 

Anche in questa occasione di elezioni, il teatro della politica, non offre particolari nuovi attori e/o scenari, se non il rimescolare di soggetti che, o si mascherano di sembianze civiche, o si spostano da un partito all’altro, talvolta per propria convenienza a discapito di un elettorato che potrebbe essere ingenuamente abbagliato e poi deluso da nuove promesse di vecchi e/o rinnovati politicanti.

La cosa positiva è comunque percepire quell'energia e quell'impegno che tutti i candidati profonderanno in questa ulteriore bagarre elettorale, rubando tempo alle loro cose cari e bruciando migliaia di euro in campagne elettorali. A loro tutti, va l'augurio di buon lavoro, speranzosi  che qualcosa possa realmente e concretamente cambiare, ma dubbiosi di fronte a certi atteggiamenti.

In conclusione, ci piace ricordare e ribadire che il proprio contributo politico può comunque essere fatto fuori o dentro i partiti, fuori o dentro le istituzioni, l’importante è manifestare la volontà e la determinazione di contribuire allo scenario in maniera costruttiva e produttiva, senza eccessi di beceri populismi o di sterili fanatismi.