Gli "Innamorati dell’Italia" liberano in cielo la voglia di libertà: “usiamo mazzi di tricolore e urliamo forte #rivogliolalibertà”




“Nel giorno della liberazione, dobbiamo scacciare le paure e rivalorizzare la nostra minata libertà dovuta da questo nemico invisibile che ci impone di vivere in maniera gravemente limitata. Bambini, giovani, adulti ed anziani, così come le attività di ogni genere, devono poter tornare a vivere in libertà. Noi che siamo tra gli “innamorati dell’Italia”, abbiamo la necessità di urlare la nostra voglia di libertà, vogliamo lanciare un segnale che acceleri la possibilità di uscire da questo empasse fisico, psicologico ed economico” 

Con questa, premessa Alessio Berni, presidente degli Innamorati dell’Italia, unitamente a tutto il direttivo nazionale dell’organizzazione e ai firmatari dell’appello, lancia l’hastag #rivogliolalibertà su ogni social e una iniziativa nazionale per scuotere le sensibilità dei cittadini.

“Ci troviamo di fronte ad una situazione, dove in nome di un virus sconosciuto si è pensato che l’unica difesa fosse la privazione della libertà e con un atto amministrativo ci è stata tolta la gran parte di opportunità di azione. Poi in maniera improvvisata e talvolta inadeguata, ci hanno imposto per legge, la possibilità di poter rispondere alle nostre responsabilità. Adesso dobbiamo fermare queste surreali situazioni, dove nonostante ci facciano ipotizzare di esser tutelati da grandi organizzazioni e commissioni, ci troviamo di fronte a continue improvvisazioni e cambi di direzioni.” 

Gli “Innamorati dell’Italia”, chiedono a gran voce il rispetto di quella libertà sancita dall’articolo 21 della costituzione italiana, ed in occasione del 25 aprile vogliono diffondere questo messaggio mettendo fuori delle case o lanciando in aria mazzi di palloncini tricolore, così da evidenziare quella gran voglia di libertà. 

Basterà anche un solo cittadino per ogni comune d’Italia e il segnale per tutto il paese sarà forte e chiaro, facendo capire che la nostra nazione si piega, ma non resta ferma in questa prigione formale, fatta di paura e restrizione. 

Purtroppo abbiamo la sensazione che le commissioni su commissioni, che controllano altre commissioni, tutte costituite da burocrati al servizio dello stato e che gravano sulla spesa pubblica, non siano efficaci e risolutorie. La soluzione non può essere generata dall’ obbligo di bloccare gli italiani chiudendoli in casa in nome dell’isolamento e distanziamento sociale. 

Ormai è sufficientemente chiaro che si possa vivere insieme al maledetto virus e come tutto il personale sanitario convive con il male, anche noi comuni cittadini, possiamo tutelarci da questa improvvisa pandemia internazionale; quindi, usando le opportune protezioni, dobbiamo velocizzare la ripartenza del paese prima che sia definitivamente troppo tardi. 

Vogliamo dare un segnale tangibile, per far capire che occorre ritornare subito alla libertà, alla pregressa realtà, sconfiggendo le paure e mostrando concretamente che si può ricominciare con una normalità, che se pur diversa da come eravamo abituati a viverla, dobbiamo riappropriarcene senza particolari proroghe e indugi. 

È importante rispettare il lavoro di tutti, della politica e delle blasonate commissioni, ma è doveroso manifestare la voglia di libertà, perché la libertà persa una volta, è persa per sempre.