Casa e Arredo: successo made in Italy...ma tutto verso i mercati esteri


Il successo nazionale ed internazionale del settore della casa e dell’arredamento è testimoniato dalla notorietà mondiale dei brand made in Italy e dal primato detenuto dall’Italia  nell’esportazione di mobili.

Benché la crisi e la successiva recessione abbiano colpito duramente questo comparto, composto in maggioranza da PMI, con pochi addetti e una grande frammentazione della distribuzione, le aziende hanno saputo rispondere con determinazione: elevata qualità, innovazione tecnologica d’avanguardia ed eccelso design sono i perni su cui questo settore punta per far fronte ai radicali mutamenti imposti dal nuovo assetto del mercato.

I più noti distretti produttivi sono quelli del mobile artistico in stile in Veneto e Brianza, il distretto della sedia e del mobile in Veneto orientale e Friuli, la famosa ceramica di Sassuolo nel modenese. Per quanto riguarda i materiali per l’edilizia Il granito e il sughero in Sardegna e la lavorazione del marmo a Carrara e Verona. A Sud, tra Matera e Bari si trova l’importante distretto industriale del mobile imbottito. A Murano, nella laguna di Venezia, il distretto del vetro artistico, i cui prodotti - testimoni dell’antica tradizione artigiana - hanno fama internazionale. In Veneto è recentemente nato il Metadistretto della bioedilizia, che riunisce professionisti, produttori, tecnici, rivenditori di prodotti e materiali ecologici.

Nell'anno 2013, il consumo mondiale di mobili ha raggiunto i valori assoluti precedenti alla crisi con una crescita a tassi del 3%  è che viene presumibilmente confermata anche per il 2014.


L'analisi dei mercati potenziali del mobile però è molto variegata: per il mercato europeo si parla di recessione con un mercato ancora in contrazione quest'anno dell'1% in termini reali, sebbene a valori inferiori a quelli dell'anno scorso; esistono invece altre aree dove il consumo di mobili crescerà a livelli sostenuti e superiori a quelli dell'anno precedente: in particolare si prevede una crescita dei consumi nell'area "Asia Pacifico" dell'ordine del 6%, del 4% in Sud America e del 3,5 % in Medio Oriente.

Csil prevede inoltre una crescita discreta nell'area "Centro Est Europa" con una performance al di sopra della media della Russia, che è uno dei mercati tradizionali dell'export italiano, e una crescita sempre discreta in Nord America, con un consumo di mobili negli Stati Uniti in crescita del 2% entro la fine dell'anno.
Per quanto riguarda la produzione, l'aumento della capacità produttiva nei paesi emergenti ha comportato inevitabilmente un eccesso di offerta, con conseguenze negative sulla redditività dei produttori soprattutto europei.

Secondo le stime CSIL, l'Italia l'anno scorso ha registrato un calo di produzione dell'ordine del 2,7%, calo trainato verso il basso anche dal mercato domestico in crisi. Le previsioni sono negative anche per quest'anno con tassi negativi per produzione e consumo sebbene con intensità minori.
La Germania, invece, sembra aver superato la crisi l'anno scorso con una produzione di mobili complessiva in crescita del 6%.

Una buona notizia è che, in generale, i produttori europei sono riusciti a far fronte ai cali della domanda interna con un incremento dell'attività di esportazione. Le esportazioni complessive dall'europa occidentale infatti sono cresciute l'anno scorso del 4%.
In questo contesto le imprese italiane sono riuscite ad esportare mobili nel mondo per un valore complessivo di 8 miliardi di euro.

A questo settore, di fondamentale importanza per l’economia italiana, sono dedicate importanti fiere di settore e numerose pubblicazioni periodiche.