I rifiuti del covid 19 sono un'emergenza ambientale

Gli "Innamorati dell'Italia" chiedono massima attenzione attraverso mozioni consiliari e comunicazioni a firma Domenico Esposito

Nel contesto della gestione della pandemia nazionale, e nel proseguo della situazione emergenziale, emerge con preoccupazione un'ulteriore criticità di natura ambientale, che nessun decreto e nessun politico ha guardato con la massima dovuta
attenzione.

Trattasi di come vengono gestiti quei milioni di dispositivi che una volta utilizzati, si trasformano in rifiuti legati alla protezione da coronavirus. I rifiuti del covid-19, sono ormai un'emergenza ambientale dentro l' emergenza e più precisamente mascherine guanti e calzari, che in maniera talvolta indisciplinata vengono gettati senza controllo e senza precise indicazioni, stanno diventando una vera problematica che deve essere gestita con la massima urgenza e attenzione.

Ecco allora, che passeggiando in strade e giardini cominciamo a trovare tutta una serie di questi oggetti abbandonati in maniera indiscriminata, peraltro potrebbero in alcuni casi risultare essere pericolosi se utilizzati da soggetti da contagiati al pari di una siringa abbandonata in un parco da un tossicodipendente.

Proprio per questo livello di pericolosità e per una questione legata all'impatto ambientale è doveroso richiamare l'attenzione di tutte le istituzioni che si adoperino affinché questa emergenza sia quanto prima gestita al meglio 

Domenico Esposito, già consigliere comunale nel consesso di Campobasso e rappresentante di punta dell'associazione Innamorati dell'Italia, ha pensato di istituire una urgente mozione consiliare che impegni il sindaco e la giunta del capoluogo molisano per intervenire su questa emergenza, pensando subito a soluzioni comunicative e operative.

La mozione scritta dal dottor Esposito, sarà condivisa dai vari portabandiera degli Innamorati d'Italia e da tutti quei consiglieri comunali che si riveleranno sensibili a questa problematica, presenti sulla nostra penisola italiana, affinché questa circostanza proponga sensibilità e soluzioni su tutto il territorio nazionale.

Gli "Innamorati dell’Italia" liberano in cielo la voglia di libertà: “usiamo mazzi di tricolore e urliamo forte #rivogliolalibertà”




“Nel giorno della liberazione, dobbiamo scacciare le paure e rivalorizzare la nostra minata libertà dovuta da questo nemico invisibile che ci impone di vivere in maniera gravemente limitata. Bambini, giovani, adulti ed anziani, così come le attività di ogni genere, devono poter tornare a vivere in libertà. Noi che siamo tra gli “innamorati dell’Italia”, abbiamo la necessità di urlare la nostra voglia di libertà, vogliamo lanciare un segnale che acceleri la possibilità di uscire da questo empasse fisico, psicologico ed economico” 

Con questa, premessa Alessio Berni, presidente degli Innamorati dell’Italia, unitamente a tutto il direttivo nazionale dell’organizzazione e ai firmatari dell’appello, lancia l’hastag #rivogliolalibertà su ogni social e una iniziativa nazionale per scuotere le sensibilità dei cittadini.

“Ci troviamo di fronte ad una situazione, dove in nome di un virus sconosciuto si è pensato che l’unica difesa fosse la privazione della libertà e con un atto amministrativo ci è stata tolta la gran parte di opportunità di azione. Poi in maniera improvvisata e talvolta inadeguata, ci hanno imposto per legge, la possibilità di poter rispondere alle nostre responsabilità. Adesso dobbiamo fermare queste surreali situazioni, dove nonostante ci facciano ipotizzare di esser tutelati da grandi organizzazioni e commissioni, ci troviamo di fronte a continue improvvisazioni e cambi di direzioni.” 

Gli “Innamorati dell’Italia”, chiedono a gran voce il rispetto di quella libertà sancita dall’articolo 21 della costituzione italiana, ed in occasione del 25 aprile vogliono diffondere questo messaggio mettendo fuori delle case o lanciando in aria mazzi di palloncini tricolore, così da evidenziare quella gran voglia di libertà. 

Basterà anche un solo cittadino per ogni comune d’Italia e il segnale per tutto il paese sarà forte e chiaro, facendo capire che la nostra nazione si piega, ma non resta ferma in questa prigione formale, fatta di paura e restrizione. 

Purtroppo abbiamo la sensazione che le commissioni su commissioni, che controllano altre commissioni, tutte costituite da burocrati al servizio dello stato e che gravano sulla spesa pubblica, non siano efficaci e risolutorie. La soluzione non può essere generata dall’ obbligo di bloccare gli italiani chiudendoli in casa in nome dell’isolamento e distanziamento sociale. 

Ormai è sufficientemente chiaro che si possa vivere insieme al maledetto virus e come tutto il personale sanitario convive con il male, anche noi comuni cittadini, possiamo tutelarci da questa improvvisa pandemia internazionale; quindi, usando le opportune protezioni, dobbiamo velocizzare la ripartenza del paese prima che sia definitivamente troppo tardi. 

Vogliamo dare un segnale tangibile, per far capire che occorre ritornare subito alla libertà, alla pregressa realtà, sconfiggendo le paure e mostrando concretamente che si può ricominciare con una normalità, che se pur diversa da come eravamo abituati a viverla, dobbiamo riappropriarcene senza particolari proroghe e indugi. 

È importante rispettare il lavoro di tutti, della politica e delle blasonate commissioni, ma è doveroso manifestare la voglia di libertà, perché la libertà persa una volta, è persa per sempre.

Italia, un paese in crisi... eppur si muove! indici ISTAT in aumento


Risultati immagini per L'ITALIA eppur si muoveLo comunica oggi l’Istat nella sua “Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana” evidenziando che in Italia “le condizioni complessivamente favorevoli del mercato del lavoro hanno supportato, nel terzo trimestre del 2019, il miglioramento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici che si è traslato interamente sull’aumento dei consumi, in un contesto di lieve riduzione tendenziale della pressione fiscale”.  
L’economia mondiale appare evolvere in un quadro di crescita moderata. Lo scenario internazionale, tuttavia, ha subito alcuni cambiamenti rilevanti i cui effetti sono al momento di difficile quantificazione”, rileva l’Istat, aggiungendo che, “da un lato, sembra essersi delineata una soluzione ai conflitti tariffari tra Stati Uniti e Cina e una maggiore chiarezza sul percorso della Brexit, dall’altro, le tensioni in Medio Oriente si sono acutizzate a causa della controversia tra Iraq e Stati Uniti”.


In Italia, viene sottolineato, “a novembre la produzione industriale ha registrato un lieve miglioramento, interrompendo la fase negativa dei mesi precedenti, con una buona performance dei comparti dei beni intermedi e strumentali”. Nello stesso mese, l’occupazione ha raggiunto i massimi storici dal 1977, con una significativa dinamica dei dipendenti permanenti e dell’occupazione giovanile. Nello stesso mese, il tasso di disoccupazione si è stabilizzato in presenza di una riduzione degli inattivi. La risalita dell’inflazione al consumo a fine anno non ha modificato lo scenario di generale moderazione per l’intero sistema dei prezzi e il differenziale inflazionistico negativo con la zona euro.

A dicembre, inoltre, “l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha segnato, dopo il calo del mese precedente, un marcato aumento diffuso a tutte le componenti: il clima economico ha registrato la crescita più robusta e le attese sulla disoccupazione sono in miglioramento. Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un aumento. Quest’ultimo è stato marcato per tutti i settori ad eccezione di quello manifatturiero che invece ha mostrato una stazionarietà, a sintesi del miglioramento dei giudizi sugli ordini e del peggioramento sia dei giudizi sulle scorte di prodotti finiti sia delle attese di produzione”.

Stop al monouso in plastica su tutto il territorio. Gli Innamorati dell'Italia sollecitano i Sindaci

Alessio Berni, Presidente dell'Associazione "Innamorati dell'Italia" lancia un appello a tutti i sindaci dei comuni di Italia, affinché adottino all’unisono una mozione che vieta l’utilizzo della plastica monouso sui loro territori, anticipando la direttiva che a breve entrerà in vigore. 

“il problema dell’inquinamento generato dalle plastiche inquinanti è oggettivamente un problema diffuso in tutto il nostro paese, molti Comuni hanno già adottato iniziative autonome ma anche noi ci sentiamo in dovere di sensibilizzare questa problematica, pensando alla soluzione 

Proprio con questo obiettivo abbiamo predisposto una specifica mozione che vogliamo condividere con Sindaci e consigli comunali. Ci appelliamo a loro, affinché raccolgano una sfida epocale”. 

Lo sa bene l’Europa, che dal 2021 vieterà definitivamente l’utilizzo di 10 prodotti monouso considerati in assoluto i più inquinanti, come piatti, posate, cannucce, contenitori e tazze di polistirolo espanso e cotton fioc (questi ultimi già banditi da quest’anno). Si stima che ogni anno finiscano in mare 8 milioni di tonnellate di plastica, l’equivalente di un camion ogni minuto. 

Le microplastiche, impossibili da recuperare, soffocano l’ecosistema marino e, nella “migliore” delle ipotesi, vengono ingerite dai pesci che finiscono sulle nostre tavole riempiendo di polietilene anche il nostro organismo. “Con la nostra mozione invitiamo i Comuni ad attuare una serie di iniziative virtuose che vanno, dall’adesione alla ‘Plastic Free Challenge’ del Ministero dell’Ambiente, all’installazione di distributori d’acqua pubblici sul proprio territori. 

"In conclusione vorremmo che anche nei consessi istituzionali sì sollecitassero le varie sensibilità politiche fino ad arrivare ad un confronto generale sull’argomento, che non ha i solito colori della politica, ma solo necessaria sensibilità civica”.