Anche a Milano la presentazione del progetto "Innamorati dell'Italia". Una serata densa di contenuti e piena di spunti interessanti

A Milano, 16 gennaio 2014, la prima uscita ufficiale in lombardia dell’associazione “Innamorati dell’Italia“, densa di contenuti e piena di spunti interessanti. Il dibattito al centro dell’incontro è stato la fiscalità in Italia e tutte le conseguenze che da essa ne derivano.
La giornalista, moderatrice dell’incontro Stefania Sirtori ha introdotto il dibattito con una breve ma significativa descrizione del particolare momento storico che attraversa il nostro Paese e delle responsabilità del nostro sistema fiscale. Un paese che paga le tasse più alte di tutta l’Europa senza aver in cambio validi servizi.
Successivamente è intervenuto l’Avv. Raffaele Caccavo, tributarista a Milano che ha voluto analizzare il sistema d’imposizione fiscale, descrivendo alcuni strumenti d’accertamento complicati e spiegando le difficoltà che da questi derivano. Un esempio su tutti: l’onere della prova a carico del cittadino che è obbligato a conservare ogni tipo di ricevuta o documento contabile per provare la sua incolpevolezza.
 In questo contesto si è inserito l’Avv. Tullio Elefante, tributarista di vecchio corso che ha evidenziato all’attenzione di tutti l’importanza del rapporto tra il contribuente e lo Stato non solo da un punto di vista puramente contributivo. Celebre la frase citata di Ronald Reagan: “il contribuente è uno che lavora per lo stato senza essere un impiegato statale”. Altra analisi è stata rivolta alle lacune del processo tributario e alle possibili soluzioni. A giudizio del noto tributarista uno degli interventi più urgenti è quello di  selezionare magistrati competenti in diritto tributario con un concorso pubblico.
 In seguito ha preso la parola l’imprenditore Guido della Frera, il quale – con legittima veemenza – ha sottolineato la necessità di interventi dello Stato.
Migliaia di società in difficoltà, chiuse o prossime alla chiusura che hanno bisogno d’aiuto e quindi di credito per sopravvivere. Questa – secondo il giudizio di tutti – l’unica vera via d’uscita per superare il grave momento di crisi.
Infine l’attenta sintesi del Prof. Samorì e la sua ottimistica visione del futuro. Secondo il banchiere si intravede un cambiamento nel nostro Paese; un cambiamento che, per essere positivo, deve essere fatto da persone preparate, vicine ai problemi del cittadino.